COMUNITA’ ENERGETICHE, IN ARRIVO IL DDL DEL VENETO
Promuovere la figura giuridica delle comunità energetiche e i gruppi di autoconsumatori da fonti rinnovabili. È lo scopo del disegno di legge regionale presentato in Veneto su iniziativa della Giunta, così come era stato preannunciato ad aprile. A supporto del progetto c’è uno stanziamento di 550.000 euro (500.000 euro “per l’esercizio degli oneri legati alla promozione ed al sostegno sul territorio” e a 50.000 euro “per gli oneri derivanti dal sostegno straordinario alla realizzazione di attività correlate alla costituzione delle comunità”).
L’iter del disegno di legge proseguirà ora con il passaggio in Terza Commissione consiliare per arrivare poi alla discussione in aula, ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico e all’energia, Roberto Marcato.
L’obiettivo è “superare l’utilizzo del petrolio e dei suoi derivati” per favorire “la produzione e lo scambio” di energie da fonti rinnovabili, ma anche “sperimentare” nuove forme di efficientamento.
Secondo il disegno di legge, le comunità energetiche:
a) condividono la generazione e il consumo di energia tra i propri membri;
b) possono partecipare alla distribuzione, alla fornitura, al consumo, all’aggregazione, allo stoccaggio dell’energia, ai servizi di efficienza energetica, o fornire altri servizi energetici ai suoi membri o soci, con l’obiettivo principale di fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi membri o alle aree locali in cui opera;
c) possono stipulare convenzioni con l’Arera, al fine di ottimizzare la gestione e l’utilizzo delle reti di energia e l’accesso non discriminatorio ai mercati dell’energia
All’interno del testo viene definita la “comunità energetica”, specificando che possono aderirvi soggetti pubblici e privati con partecipazione libera e volontaria, mentre la quota di energia prodotta e destinata all’autoconsumo viene fissata almeno al 60% del totale. Viene poi inclusa la possibilità di stipulare delle convenzioni con l’Arera per ottimizzare la gestione e l’uso delle reti.
La giunta regionale ha poi istituito un tavolo tecnico permanente per la riduzione dei consumi energetici coinvolgendo il territorio ed i principali stakeholders del settore, tra cui i distributori di energia, le associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello regionale, l’Associazione nazionale comuni d’Italia (ANCI), le associazioni di protezione ambientale al fine di:
- facilitare la diffusione delle comunità energetiche e degli autoconsumatori di energia da fonte rinnovabile sul territorio e garantirne lo sviluppo coordinato in linea a quanto previsto nella pianificazione regionale di settore, anche attraverso attività di formazione e di sensibilizzazione della popolazione;
- monitorare le attività e i fabbisogni del territorio al fine di garantire la diffusione delle comunità energetiche e degli autoconsumatori di energia rinnovabile;
- diffondere le attività e le buone pratiche sviluppate sul territorio regionale, evidenziando i dati sulla quota di energia autoconsumata, sulla quota di utilizzo di energie rinnovabili e sulla riduzione dei consumi energetici.
Già definite in via sperimentale dal Milleproroghe 2019 nelle more del recepimento della direttiva 2018/2001 sulle fonti rinnovabili (Red II), contenuto nel Ddl di delegazione Ue approvato ad aprile, le comunità energetiche sono state sinora regolate a livello regionale dal Piemonte, dalla Puglia e dalle Marche.
COSA PUO’ FARE LA BANCA?
Nei prossimi anni le banche saranno sempre di più chiamate ad un compito importante: finanziare la transizione del nostro modello economico verso la sostenibilità. Oggi, la transizione energetica è necessaria in termini di sostenibilità ambientale, e questa urgenza spinge a guardare le nostre abitudini, la nostra cultura e persino il nostro concetto di comunità secondo una nuova prospettiva, basata sul risparmio energetico e l’efficienza dei consumi.
COSA PUO’ FARE LA BANCA CONCRETAMENTE?
La Banca può contribuire allo sviluppo delle comunità energetiche sul proprio territorio attraverso:
- attività formativa specifica sul settore;
- individuazione dei clienti interessati alla creazione di comunità energetiche (condomini, cooperative, industrie, ecc);
- finanziamento dei progetti per la realizzazione delle comunità;
- organizzazione di eventi pubblici riguardanti il tema delle comunità energetiche, invitando gli operatori del settore e BIT come relatore in qualità di advisor tecnico.
Scopri di più sulle Comunità energetiche!
COSA PUO’ FARE BIT?
In relazione allo sviluppo delle comunità energetiche BIT può supportare la Banca nella valutazione della fattibilità, nella costituzione e gestione delle stesse.
BIT da oltre 15 anni accompagna le Banche e i loro clienti nei settori Agricoltura, Ambiente ed Energia attraverso formazione, supporto agli operatori delle Banche e valutazione tecnica dei progetti. In sintesi BIT può svolgere:
- Attività formativa alle banche sulle comunità energetiche;
- Analisi e valutazione dei progetti;
- Studi di fattibilità;
- Due diligence tecniche.
Ritenete di avere clienti che operano in questi settori a cui vorreste proporre questi servizi ma avete bisogno di un rapido confronto con noi? Scrivete a commerciale@bit-spa.it inserendo il vostro contatto e il nome della banca convenzionata e vi richiameremo al più presto.