TESTO UNICO SULLE RINNOVABILI: C’E’ IL DECRETO
Approvato dal Cdm lo scorso 7 agosto, il Testo unico sulle rinnovabili è attualmente all’esame della Camera che dovrà esprimere il proprio parere entro il 25 settembre. Il Testo unico sulle rinnovabili rappresenta un unico atto legislativo primario che intende raccogliere, compilare e consolidare tutte le norme che disciplinano la diffusione delle rinnovabili sostituendo tutta la legislazione esistente in materia.
È lo schema di decreto legislativo, previsto dalla legge Concorrenza del 2021 (118/2022), in materia di regimi amministrativi per la costruzione e l’esercizio di impianti che producono energia elettrica da fonti rinnovabili, sistemi di accumulo, opere connesse e infrastrutture necessarie agli impianti stessi. Il testo è tra le riforme indicate da RepowerEu, il capitolo aggiuntivo al PNRR diventato la settima missione del Piano.
Dopo il parere sullo schema di decreto legislativo di Montecitorio, il testo dovrà avere il parere anche del Senato, per tornare in Cdm per l’approvazione definitiva.
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La prima grande semplificazione portata dal Testo unico si traduce in primis con la riduzione del numero di regimi amministrativi, che saranno solo tre:
- Attività libera (Allegato A)
- Procedura Abilitativa Semplificata (Allegato B)
- Autorizzazione Unica (Allegato C)
C’è poi una revisione delle soglie previste per le valutazioni di impatto ambientale e un’integrazione dei procedimenti, conformemente alle previsioni della direttiva Ue sulle rinnovabili 2018/2001/UE, come modificata dalla direttiva 2023/2413/UE. A livello generale si cerca di “assorbire” la spinta alle rinnovabili sulla base della normativa UE richiamando il principio di interesse pubblico prevalente che gli attribuisce la priorità, ad esclusione delle aree non considerate idonee e particolari tipologie di progetti. Queste esclusioni devono essere individuate con Dpcm, su proposta dei ministri interessati, previa intesa in sede di Conferenza unificata e, in ogni caso, dovranno assicurare il rispetto delle priorità stabilite nel Pniec. Resta poi ferma, ai fini di tale esclusione, l’individuazione delle aree idonee ai sensi dell’articolo 20 del decreto legislativo n. 199 del 2021 e del relativo decreto.
Il Consiglio di Stato boccia il testo
Dopo le critiche al Testo unico delle rinnovabili espresse dalle principali associazioni di categoria (Elettricità Futura, Coordinamento Free, Anev), arriva anche la sostanziale bocciatura da parte del Consiglio di Stato che, nel suo parere, non vincolante, evidenzia una serie di lacune e contraddizioni. In particolare afferma, in linea generale, che dall’esame del testo traspare “una tecnica normativa lacunosa, non solo non puntualmente correlata alle specifiche previsioni delle fonti dell’Unione europea, ma anche sostanzialmente antitetica, laddove adotta il metodo delle abrogazioni aspecifiche, all’obiettivo della semplificazione del quadro normativo nazionale”.
STAREMO A VEDERE…