SVOLTA PER LE COMUNITA’ ENERGETICHE E L’AUTOCONSUMO COLLETTIVO CON IL DLGS RED II
Mai come in questi mesi il tema energetico è predominante sui giornali e in televisione. Le aziende che autoconsumano energia elettrica grazie ad impianti di autoproduzione sono strutturalmente avvantaggiate in questo momento di prezzi altissimi. Non sempre però esiste la possibilità di costruire il proprio impianto, e in questi casi è auspicabile creare un aggregato di consumatori che attingano da impianti condivisi.
Dopo la news sulla proroga del FER1, questa è l’occasione per approfondire uno dei temi forse più attesi dal grande pubblico, cioè quello che riguarda le CER e i gruppi di autoconsumo condiviso, con il Dlgs Red II che, dopo il via sperimentale grazie al Milleproroghe 2019, introduce importanti novità per il settore.
I temi dell’autoconsumo aggregato e delle comunità energetiche sono oggetto ormai da lungo tempo di dibattiti e confronto in ambito nazionale. La recente adozione dei provvedimenti di recepimento delle direttive europee fa auspicare il potenziamento di predetti strumenti e pone la base per una loro effettiva applicazione concreta.
La comunità energetica rappresenta un perfetto esempio di economia circolare in cui ottenere un continuo valore e riciclo dell’energia prodotta, evitando sprechi e andando a ridistribuire eventuali esuberi energetici. Una risposta dal basso a questioni di primaria importanza, dove cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni sono al centro della transizione energetica diventando attori protagonisti dello sviluppo sostenibile.
Creare una cornice regolatoria favorevole ai sistemi locali di autoproduzione e autoconsumo di energia è uno dei pilastri della strategia europea per raggiungere entro il 2030 almeno il 32% di quota di energia rinnovabile nel consumo finale lordo di energia nei settori dell’elettricità, del riscaldamento e raffrescamento e dei trasporti. Il potenziale è enorme.
NUOVI MECCANISMI DI INCENTIVAZIONE
Sarà necessario attendere i 180 giorni (giugno 2022) per l’applicazione dei decreti attuativi che definiranno le regole sugli incentivi e i dettagli operativi, oltre alle modalità di transizione dal vecchio al nuovo regime con l’obiettivo di tutelare gli investimenti avviati.
Il nuovo decreto legislativo permette la nascita e la crescita delle comunità energetiche su larga scala, con significative modifiche alle precedenti norme:
- aumento del limite di potenza degli impianti, da 0,2 a 1 MW, ammessi ai meccanismi di incentivazione;
- incentivo erogato solo in riferimento alla quota di energia condivisa da impianti e utenze di consumo connessi sotto la stessa cabina primaria (non più secondaria) aumentando considerevolmente la platea dei possibili aderenti;
- domanda di accesso agli incentivi presentata alla data di entrata in esercizio. Non servirà la preventiva iscrizione a bandi o registri (fino al raggiungimento di contingenti di potenza stabiliti, su base quinquennale);
- possibilità per gli impianti >1MW facenti parte di configurazioni di autoconsumo o comunità energetiche di partecipare ad aste al ribasso (su questo punto sussistono dubbi interpretativi);
- gli impianti che potranno partecipare ad una CER saranno quelli nuovi (realizzati dopo il 15/12/2021) ma anche quelli già esistenti con la condizione che non dovranno superare il 30% della potenza complessiva dell’intera CER;
- la CER potrà promuovere nelle sue attività anche interventi integrati di efficienza energetica e servizi di ricarica auto elettriche ai propri partecipanti.
DAL PNRR 2,20 MILIARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMUNITA’ ENERGETICHE
Con decreto ministeriale del MITE, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto, in attuazione delle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), saranno definiti criteri e modalità per la concessione di finanziamento a tasso zero fino al 100% dei costi ammissibili, per lo sviluppo della comunità energetiche nei piccoli comuni attraverso la realizzazione di impianti di produzione di FER, anche abbinati a sistemi di accumulo di energia. Con il medesimo decreto saranno definite le condizioni di cumulabilità tra tale finanziamento e gli incentivi tariffari sopra menzionati.
L’investimento 1.2, “M2C2.1 Incrementare la quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile” del PNRR, si concentra sul sostegno alle comunità energetiche e alle strutture collettive di autoproduzione e consentirà di estendere la sperimentazione già avviata con l’anticipato recepimento della Direttiva RED II. Circa 2,2 miliardi di euro di fondi del PNRR sono destinati a promuoverne lo sviluppo.
L’investimento individua Pubbliche Amministrazioni, famiglie e microimprese in Comuni con meno di 5.000 abitanti, sostenendo così l’economia dei piccoli Comuni. L’obiettivo è garantire le risorse necessarie per installare circa 2.000 MW di nuova capacità di generazione elettrica in configurazione distribuita da parte di comunità delle energie rinnovabili e autoconsumatori di energie rinnovabili che agiscono congiuntamente.
Le CER attualmente presenti in Italia sono poco più di 20, con istallazioni di taglia compresa tra i 20 e i 50 kW ma con la spinta del PNRR si riuscirebbe a produrre un quantitativo di energia di circa 2.500 GWh annui, in grado di evitare l’emissione di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.
COSA PUO’ FARE LA BANCA?
Le comunità energetiche hanno un potenziale di crescita molto ampio in Italia, stimato in circa 7 GW di nuovi impianti nei prossimi anni.
Anche per questo le comunità energetiche avranno un ruolo sempre più importante nel consumo di energia decentrato e di prossimità e nel mettere i cittadini al centro di una nuova consapevolezza energetica. Le Banche, dal canto loro, saranno sempre di più chiamate ad un compito necessario: finanziare la crescita sostenibile delle comunità in cui operano e la transizione del nostro modello economico verso la sostenibilità.
COSA PUO’ FARE LA BANCA CONCRETAMENTE?
La Banca può contribuire allo sviluppo delle comunità energetiche sul proprio territorio attraverso:
- attività formativa specifica sul settore;
- individuazione dei clienti interessati alla creazione di comunità energetiche (condomini, cooperative, industrie, ecc);
- finanziamento della realizzazione delle comunità;
- organizzazione di eventi pubblici riguardanti il tema delle comunità energetiche, invitando gli operatori del settore e BIT come relatore in qualità di advisor tecnico.
COSA PUO’ FARE BIT?
Alla luce delle novità normative che porteranno ad un aumento considerevole della possibile platea interessata degli aderenti alle CER, BIT può supportare la Banca nella valutazione della fattibilità, nella costituzione e gestione delle stesse.
BIT accompagna le Banche e i loro clienti nei settori Agricoltura, Ambiente ed Energia attraverso formazione, supporto agli operatori delle Banche e valutazione tecnica dei progetti. In sintesi BIT può svolgere:
- Attività formativa alle banche sulle comunità energetiche;
- Assistenza tecnico procedurale per la creazione della CER;
- Studi di fattibilità;
- Due diligence tecniche;
- Monitoraggio della gestione operativa delle CER.
Ritenete di avere clienti che operano in questi settori a cui vorreste proporre questi servizi ma avete bisogno di un rapido confronto con noi? Scrivete a commerciale@bit-spa.it inserendo il vostro contatto e il nome della banca convenzionata e vi richiameremo al più presto.