FIRMATO ACCORDO TRA FEDERBIO E COLDIRETTI PER LA TUTELA E LO SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA
Durante Vinitaly 2019, in occasione del convegno “La rivoluzione green nel bicchiere”, il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini e il Presidente di FederBio e FederBio Servizi Paolo Carnemolla hanno sottoscritto il primo patto «salva-bio» per garantire la tutela e lo sviluppo dell’agricoltura biologica e dei prodotti bio italiani e assicurare la tutela contro le frodi.
Il protocollo d’intesa prevede iniziative comuni per una riforma efficace del sistema di certificazione di settore, una riforma che garantisca la massima integrità e capacità di prevenzione delle frodi oltre che la massima trasparenza delle informazioni lungo tutta la filiera anche nel caso di prodotti importati. Inoltre l’intesa prevede una semplificazione radicale degli adempimenti a carico degli operatori del settore biologico e biodinamico nazionale, iniziative di formazione, comunicazione e promozione rivolte alle scuole e ai cittadini e la messa in campo di nuovi servizi per le aziende.
Non a caso il protocollo d’intesa è stato firmato a Vinitaly, dal momento che il vino si conferma il prodotto biologico che fa registrare i tassi di crescita più significativi, segnale che gli italiani sono sempre più attenti alla sostenibilità ambientale e alla salute.
I dati dell’Osservatorio bio 2019 Nomisma rilevati da Nielsen evidenziano un incremento del 314% delle vendite di vini e spumanti bio in GDO dal 2016 al 2019, con vendite pari a 31,5 milioni di euro. Le referenze di etichette bio in assortimento sono aumentate del 200% negli ultimi 3 anni (2016-2018) passando da 154 a 479. In generale, nell’ultimo anno, il vino bio è cresciuto in GDO del 46% mentre il convenzionale del 7%.
Secondo dati Sinab 2018, i vigneti coltivati a biologico o in conversione hanno raggiunto i 105.384 ettari (70.791 biologici e 34.593 in conversione). A conferma del fatto che l’offerta sta cercando di adeguarsi all’elevata domanda.
“Il biologico è una grande opportunità per il futuro dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiano e il percorso straordinario di crescita del vino biologico e biodinamico in pochissimi anni è l’esempio da seguire. La certificazione di processo con logo europeo unita a tipicità, territorio, qualità del prodotto e organizzazione per il mercato, hanno consentito al vino biologico italiano di essere leader a livello mondiale, con denominazioni importanti, come il Franciacorta, che hanno già convertito la maggioranza dei vigneti al biologico certificato e ora puntano a valorizzare anche i benefici ambientali di questa scelta misurandoli e comunicandoli in etichetta. É necessario che questi risultati vengano tutelati e facciano da stimolo per una transizione dell’agricoltura italiana verso un modello agricolo, che non solo garantisca sostenibilità e qualità del cibo, ma anche sostenibilità economica. Per questo servono normative adeguate, un sistema di certificazione moderno ed efficace, ricerca, formazione e servizi per gli agricoltori, oltre che un’informazione corretta e diffusa ai cittadini a partire dalle scuole. Tutto questo c’è nel protocollo che abbiamo firmato con Coldiretti per la tutela e lo sviluppo del biologico e biodinamico nazionale ma anche per il futuro di tutta l’agricoltura italiana”, ha dichiarato Paolo Carnemolla, presidente FederBio e FederBio Servizi.
Ricordiamo che FederBio Servizi è la società di servizi e consulenza specializzata, nata ad agosto 2017 su iniziativa di FederBio, AssoBio, BIT SPA e altre importanti società di servizi del settore allo scopo di fornire supporto ed assistenza alle esigenze degli operatori biologici e biodinamici.
I servizi BIT per il settore biologico
BIT ha predisposto un percorso per la Banca relativo allo sviluppo del settore bio, il quale prevede:
- organizzazione di un percorso formativo breve per i capi filiale e i capi area interessati;
- estrazione dati aziende biologiche ubicate nel territorio;
- definizione di un percorso di coinvolgimento destinato ad associazioni rappresentative del settore e stakeholders;
- organizzazione di un Workshop riguardante le opportunità e le prospettive del settore bio;
- definizione di un piano di comunicazione per le imprese e per il territorio;
- organizzazione di attività “sul campo” per incontri e visite aziendali.