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POLITICA AGRICOLA COMUNE: QUALE FUTURO PER GLI AGRICOLTORI?

POLITICA AGRICOLA COMUNE: QUALE FUTURO PER GLI AGRICOLTORI? 

Con l’inizio della nuova annata agraria 2020/2021, gli agricoltori sono impegnati a dover fare molte scelte, come la stipula o il rinnovo dei contratti di affitto, e si trovano di fronte al problema di capire quale sarà il futuro dei titoli Pac.

Il 2020 è l’ultimo anno della Pac 2014-2020 e dal 2021 entra in vigore una nuova fase.

Il periodo transitorio

Invece, il negoziato sulla nuova Pac post 2020 è in ritardo, per cui è ormai certo che la nuova Pac entrerà in vigore con due anni di ritardo, quindi dal 1° gennaio 2023. Il 2021 e 2022 saranno perciò due anni di transizione.

La Commissione ha proposto un regime transitorio per 2021 e 2022, che sarà normato da un regolamento transitorio, per tutti gli strumenti della Pac, dagli pagamenti diretti, all’Ocm fino alla politica di sviluppo rurale. Il regolamento intende fornire certezza e continuità nella concessione del sostegno agli agricoltori europei per il 2021 e il 2022, tramite l’estensione dell’applicabilità del quadro giuridico esistente e gli adattamenti di alcune norme per accompagnare la Pac fino alla prossima riforma.

Di fatto, avremo una Pac biennale 2021-2022, che prosegue e adatta le regole attuali per i primi due anni del periodo di programmazione 2021-2027.

I titoli Pac nel 2021 e 2022

In questi due anni, rimangono in vigore le attuali norme sul trasferimento dei titoli e sull’accesso alla riserva nazionale. C’è tuttavia una novità: gli Stati membri possono proseguire con il meccanismo di convergenza. L’attuale Reg. 1307/2013 prevede che il processo di convergenza si fermi al 2019, invece il regolamento transitorio concede agli Stati membri la possibilità di proseguire il processo di convergenza dei titoli anche nel 2020, 2021 e 2022.

Ciò significa in pratica che l’Italia può decidere di proseguire l’avvicinamento graduale dei titoli storici al valore medio nazionale di 217,64 euro/ha. In tal caso, i titoli di valore elevato saranno diminuiti gradualmente per avvicinarsi al valore medio nazionale, mentre i titoli di valore basso saranno aumentati gradualmente per avvicinarsi al valore medio nazionale.

Tale decisione sarà adottata con un decreto ministeriale, atteso per gennaio-febbraio 2021, che dovrà recepire le novità del regolamento transitorio e le relative scelte nazionali.

Cosa cambia nel 2023

Dal 1° gennaio 2023 entrerà in vigore la nuova riforma della Pac.

In merito ai titoli, le proposte e il negoziato, in corso al Consiglio europeo e al Parlamento europeo, prevedono 3 possibilità di scelta, a discrezione dello Stato membro. La scelta dell’Italia si conoscerà approssimativamente nella primavera 2022. Le opzioni sono due “senza titoli” e una con il mantenimento dei titoli:

  1. pagamento annuale uniforme per ettaro ammissibile, senza titoli; in questo caso, i titoli attuali scadranno il 31 dicembre 2022 e verranno aboliti;
  2. pagamento annuale per ettaro ammissibile differenziato per territorio, ma identico per gli agricoltori dello stesso territorio, senza titoli; in tal caso, i titoli attuali scadranno il 31 dicembre 2022 e verranno aboliti;
  3. pagamento annuale sulla base di titoli all’aiuto: il sostegno di base continuerà ad essere erogato sulla base dei titoli all’aiuto.

Un’altra importante novità della nuova Pac 2023-2027 è la soppressione del pagamento greening, che sarà inglobato nel pagamento di base.

Superamento dei titoli Pac

La nuova Pac 2023-2027 offre la possibilità ad ogni Stato membro di superare il regime dei titoli all’aiuto per passare al pagamento annuale uniforme per ettaro ammissibile.

La soppressione dei titoli implica che gli agricoltori presentino annualmente la domanda con le superfici ammissibili e ricevano un pagamento uniforme ad ettaro, senza la necessità di possedere i titoli.

Il livello del pagamento si ottiene dividendo la dotazione finanziaria annuale dell’Italia per la sua superficie agricola ammissibile. Sulla base di alcune simulazioni, tale pagamento si attesta a circa 250 euro/ha a livello nazionale, a cui aggiungere tutti gli altri pagamenti (pagamento ridistributivo, regime per il clima e l’ambiente, pagamento giovani agricoltori, pagamento accoppiato).

Mantenimento dei titoli Pac

In alternativa alla soppressione dei titoli, lo Stato membro può continuare a concedere il sostegno al reddito di base sulla base dei titoli all’aiuto. Se si opterà per questa scelta, i vecchi titoli verranno ricalcolati nel 2023, sulla base dell’anno di riferimento 2022.

Perché il ricalcolo? Nella nuova Pac il pagamento greening sarà soppresso ed inglobato nel pagamento di base, pertanto sarà necessario attribuire un nuovo valore ai titoli, partendo dal valore dei titoli all’aiuto dell’anno di domanda 2022 e aggiungendo ad esso il relativo pagamento greening relativo all’anno di domanda 2022.

In sintesi, il valore dei titoli all’aiuto è determinato sommando il loro valore storico e il relativo pagamento percepito per il greening. Ogni titolo già esistente (identificato con il relativo numero) mantiene la stessa titolarità, ovvero rimane in capo a colui che lo possiede nel 2022. Non c’è la riassegnazione dei titoli, ma solamente il ricalcolo.

Dopo il ricalcolo, la proposta di regolamento impone un processo di convergenza dei titoli storici per avvicinare il valore dei titoli al valore medio nazionale, dal 2022 al 2026. L’obiettivo finale del nuovo modello di sostegno della Pac è di uniformare il valore dei titoli entro il 2026.

I contratti di affitto

Molti agricoltori non sanno come comportarsi con il rinnovo dei contratti di affitto o la stipula di nuovi contratti di affitto in vista del periodo transitorio e della nuova Pac 2023-2027.

Molti contratti di affitto, stipulati negli scorsi anni, scadono nel 2020, solitamente il 10 novembre (termine dell’annata agraria) o il 31 dicembre (ultimo giorno dell’anno). Infatti, gli agricoltori e i tecnici del settore agricolo erano a conoscenza che i pagamenti diretti della Pac avrebbero mantenuto le vecchie regole fino al 31 dicembre 2020.

Ormai è chiaro che le attuali regole della Pac avranno due ulteriori anni di durata, quindi fino al 31 dicembre 2022. Di conseguenza, per la campagna agraria 2020/2021 e 2021/2022, i contratti di affitti si possono stipulare o rinnovare senza problemi.

Se l’Italia decide un regime senza titoli, non c’è nessun problema per gli affitti. L’agricoltore presenta annualmente la domanda con le superfici ammissibili e riceve un pagamento uniforme ad ettaro, senza la necessità di possedere i titoli. Se la terra è affittata, il pagamento viene erogato all’affittuario; quando scade il contratto di affitto, se il proprietario decide di condurre direttamente il terreno, il pagamento viene erogato al proprietario-conduttore.

Se l’Italia opterà per continuare con il sostegno della Pac con i titoli, non ci sarebbe ugualmente nessun problema per gli affitti.

I nuovi titoli saranno ricalcolati per aggiungere il pagamento greening, ma non verranno riassegnati.

Pertanto ogni titolo già esistente (identificato con il relativo numero) rimane allo stesso agricoltore titolare. Non c’è la riassegnazione dei titoli, ma solamente il ricalcolo.

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