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OLIO DI PUGLIA IGP: PROGETTO DI VALORIZZAZIONE E TRASPARENZA

OLIO DI PUGLIA IGP: PROGETTO DI VALORIZZAZIONE E TRASPARENZA

L’Olio di Puglia IGP ce l’ha fatta e a dicembre ha ottenuto la denominazione di Indicazione Geografica Protetta. Ora l’olio pugliese prodotto secondo i regimi del disciplinare potrà fregiarsi del marchio IGP: un riconoscimento che è anche una tutela in più per il consumatore, visto che grazie al simbolo saprà di acquistare un olio di qualità che rispetta la filiera locale del territorio.  L’Olio di Puglia IGP rappresenta la trecentesima denominazione italiana registrata in ambito comunitario. “Un risultato importantissimo” ha commentato la Ministra delle Politiche Agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova, “che testimonia l’impegno dei produttori pugliesi nella ricerca della qualità e nella attenzione particolare alla cura degli oliveti, nonostante le numerose criticità che hanno dovuto affrontare nel corso dell’ultima annata”.

Un risultato che riporta alla luce l’antichissimo legame della produzione di olio con la Puglia, tanto che il simbolo del marchio dell’olio pugliese Igp raffigura un’antica moneta di epoca romana coniata a Taranto con foglie e rami di ulivo e una ruota con una fanciulla adagiata reggente un ramo di olivo ad indicare l’Apulia.

Oggi “la Puglia guida la classifica dell’olio extravergine di oliva con un valore pari a 25 milioni di euro e ci auguriamo che con la IGP Olio Puglia si riescano ad ottenere risultati ancor più soddisfacenti”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Quella per l’Olio di Puglia è la nona IGP riconosciuta alla Puglia, dopo i riconoscimenti per la lenticchia di Altamura, la burrata di Andria, la Cipolla Bianca di Margherita, l’Uva di Puglia, il Carciofo Brindisino, l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e le Clementine del Golfo di Taranto, ricorda Coldiretti Puglia.

Una scommessa non facile infatti, in una situazione che rimane critica sia per il continuo calo del prezzo dell’olio (dovuto anche  alla concorrenza del prodotto estero) che per il forte calo della produzione, dovuto al venir meno di moltissime piante causa la presenza della xylella. Proprio per questo, l’iscrizione da parte di Bruxelles della IGP “Olio di Puglia” rappresenta un grande passo in avanti verso la valorizzazione di un territorio ricco di risorse e un viatico per l’agricoltura dell’intera regione.

Il territorio e la filiera

La zona di produzione della IGP comprende l’intero territorio regionale pugliese. Diverse le imprese che hanno aderito al sistema di controllo dell’IGP nell’anno 2019. Al momento risultano 348 produttori, 54 frantoi e 44 tra confezionatori e intermediari. In via approssimativa si può stimare per la campagna in corso una potenzialità di 324.000 circa tonnellate di olive, 5.200 circa tonnellate di “Olio di Puglia” IGP.

COSA POSSONO FARE LE BCC

Le Banche possono organizzare:

  • Workshop per promuovere le azioni di supporto al settore;
  • Incontri e momenti di confronto con le aziende del settore olivicolo e le associazioni di categoria (Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Fedagri-Confcooperative, Copagri, etc.).

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