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MISURE PER LA TUTELA DEL PROSECCO DOP

MISURE PER LA TUTELA DEL PROSECCO DOP 

Il Consorzio di tutela del Prosecco DOP che con i suoi 500 milioni di bottiglie prodotte è il colosso del vino italiano nel mondo, prova a reagire d’anticipo alle problematiche date dal Covid-19, sia sul 2020 ma anche sul 2021 dove si proietta la vendemmia che partirà fra meno di un semestre. L’obiettivo del Consorzio è quello di tutelare i suoi 12mila produttori, le 350 case spumantistiche e il mezzo milione di bottiglie con il marchio Prosecco Dop. Una realtà che fattura oltre 2,3 miliardi di euro.

Per proteggere il prodotto dai contraccolpi del mercato, il Consorzio non esiterà a tagliare la produzione di quest’anno, che potrebbe arrivare, nella peggiore delle ipotesi, al -20%. Non più 180 quintali per ettaro al netto di superi e riserve, ma verosimilmente meno. Fino a 145 per ettaro, appunto con il taglio de 20% della produzione, che poi rappresenterebbe una mannaia su quasi 100 milioni di bottiglie. Tuttavia la quantificazione esatta è posticipata.

E’ quanto deciso dal consiglio consortile riunito con urgenza dal presidente Stefano Zanette a causa di tentativi di speculazioni al ribasso nel canale delle GDO che rappresenta il primo sbocco di mercato. Alcuni produttori infatti, avrebbero ceduto alle lusinghe della grande distribuzione, che a sua volta avrebbero fatto pressione su altri produttori. Il risultato sono state le bottiglie sugli scaffali a costi ritenuti molto pericolosi dal consorzio nel programma di mantenimento del valore del prodotto prosecco.
Di qui l’idea di limitare i danni sacrificando la produzione di quest’anno. Il -20% è la peggiore delle ipotesi e degli scenari, tuttavia saranno l’andamento del mercato, le variabili climatiche e soprattutto l’uscita dall’emergenza a decidere il “taglio” definitivo per impedire ogni cedimento di prezzo e di valore che sarebbe una iattura per l’intero settore.

Le conseguenze dell’epidemia rischiano di andare ad incidere anche sulle vendite di quest’anno, e su quella che sarà la situazione dopo la vendemmia 2020. E’ per questo che il Consorzio ha deciso di adottare altri due provvedimenti:

  1. il declassamento del 50% delle giacenze da bianco da tavola
  2. l’obbligo di immettere la produzione 2020 solo dopo l’1 gennaio 2021.

«Da un lato alleggeriamo sin d’ora il peso delle giacenze, dell’altro non andiamo a sovraccaricare la prossima stagione. E questo dovrebbe consentirci di assicurare la stabilità, gestendo al meglio l’offerta del Prosecco DOP fra quest’anno e il prossimo, in una maniera rigorosa e attenta per impedire ogni svalutazione. Più che mai adesso, in questa congiuntura, c’è bisogno di stabilità e di impedire che speculazioni al ribasso danneggino il lavori di tutti. Se il prezzo non si mantiene entro certi standard si svilisce il prodotto, e questo non ce lo possiamo permettere» dichiara Zanette.

Le BCC dal canto loro possono contattare le aziende clienti facenti parte del Consorzio di Tutela del Prosecco e proporre supporto e finanza per aiutarle a fronteggiare le difficoltà e le incertezze date dall’emergenza sanitaria ed economica che ne conseguirà.

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