UN MILIARDO E 150 MILIONI DI EURO PER L’AGRICOLTURA CON IL DECRETO RILANCIO
Con il Decreto Rilancio pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.L. n. 34 del 19 maggio 2020 viene destinato 1 miliardo e 150 milioni di euro per l’agricoltura tramite l’applicazione di importanti misure volte a garantire liquidità alle aziende, tutelare i lavoratori e la loro sicurezza e rilanciare il settore. Le risorse saranno così suddivise:
- 500 milioni di euro per un Fondo emergenziale a tutela delle filiere in crisi per il sostegno diretto alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura nei settori, come ad esempio il florovivaismo, che hanno maggiormente risentito della crisi dovuta al COVID-19. (art. 222).
- 250 milioni di euro per il Fondo emergenza alimentare per assicurare la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti. A questo obiettivo, contribuisce il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD)2014/2020. (art. 226).
- 250 milioni di euro per l’accesso al credito con il rilascio di garanzie a favore delle imprese agricole e della pesca attraverso Ismea (art. 31).
- 100 milioni di euro alle imprese vitivinicole per il 2020. Obiettivo: qualità dei prodotti e competitività delle imprese, per compensare attraverso misure adeguate gli effetti negativi derivanti dal blocco delle esportazione e dalla chiusura del canale Horeca (art. 223).
- 50 milioni di euro per favorire la continuità dell’attività dei consorzi di bonifica che potranno stipulare contratti di mutuo, fino ad un importo massimo complessivo di 500 milioni di euro con Cassa depositi e prestiti o altri istituti finanziari abilitati, e richiedere prestiti con quota interessi a totale carico dello Stato nel limite massimo complessivo di 10 milioni di euro annui per 5 anni. (art. 225).
- Innalzamento strutturale anticipo Pac dal 50% al 70%. La disposizione uniforma inoltre – per l’anno 2020 – la misura dell’anticipazione prevista, allo scopo di rendere possibile, a salvaguardia delle aziende agricole, l’accesso sia per chi utilizza la procedura ordinaria, che per chi ricorre alla procedura semplificata introdotta dal dl Cura Italia.
Altre misure che interesseranno il settore sono:
- Contributi a fondo perduto per chi abbia ricavi non superiori a 5 milioni di euro e abbia subito perdite di fatturato superiori al 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. (art. 25).
- Credito d’imposta per aumenti di capitale di società di capitali, cooperative, società europee e società cooperative europee aventi sede legale in Italia. (art. 26).
- Proroga cassa integrazione ordinaria e in deroga per i lavoratori dipendenti del settore agricolo e della pesca (art. 68 e 70).
- Introduzione del tax credit vacanze anche negli agriturismi mediante un credito di 500 euro per le famiglie con un reddito ISEE non superiore a 40.000 euro che intendano trascorrere le vacanze anche negli agriturismi. (art. 176).
- 40 milioni di euro anche per le imprese agricole che operano nelle zone economiche e ambientali (art. 227).
- Fondo di 50 milioni di euro per il 2020 per l’acquisto, la ristrutturazione e la valorizzazione di immobili aventi finalità turistiche (art.178).
- Credito di imposta per i canoni di locazione anche delle strutture agrituristiche. La norma prevede, per i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, l’istituzione di un credito d’imposta nella misura del 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione di immobili a uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo. (art. 28).
- Esenzioni dall’imposta municipale propria IMU per il settore turistico. Si prevede l’esenzione dalla prima rata relativa all’anno 2020 dell’imposta municipale propria (IMU) anche per gli immobili destinati ad agriturismo. (art. 177).
- Proroga bonus per i lavoratori stagionali agricoli pari a 500 euro, per un valore complessivo di 330 milioni (art. 84).
- Promozione del lavoro agricolo. I percettori di ammortizzatori sociali, limitatamente al periodo di sospensione a zero ore della prestazione lavorativa, di NASPI e DIS-COLL nonché di reddito di cittadinanza, possono stipulare con datori di lavoro del settore agricolo contratti a termine non superiori a 30 giorni, rinnovabili per ulteriori 30 giorni, senza subire la perdita o la riduzione dei benefici previsti, nel limite di 2000 euro per l’anno 2020. (art. 94).
- Misure di sostegno anche alle imprese agricole per la riduzione del rischio da contagio nei luoghi di lavoro (art. 95).
- Proroga della rideterminazione del costo d’acquisto dei terreni e delle partecipazioni non negoziate nei mercati regolamentati. Si prevede la riproposizione della rivalutazione del valore delle partecipazioni non negoziate e dei terreni, per i beni posseduti al 1° luglio 2020 (art. 137).
Infine viene stabilita la regolarizzazione dei rapporti di lavoro. A partire dal 1° giugno i datori di lavoro potranno presentare all’INPS istanza per concludere un contratto di lavoro subordinato con cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale oppure per dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare, tuttora in corso, con cittadini italiani o cittadini stranieri. I cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019, non rinnovato o convertito in altro titolo di soggiorno, potranno richiedere un permesso di soggiorno temporaneo, valido solo nel territorio nazionale, della durata di 6 mesi. I settori di attività indicati dalla norma sono: agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse; assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia; lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare. (art. 103).