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PNRR PER L'AGRIVOLTAICO: BENEFICIARI, REQUISITI MINIMI E CARATTERISTICHE DELL'INCENTIVAZIONE

PNRR PER L’AGRIVOLTAICO: BENEFICIARI, REQUISITI MINIMI E CARATTERISTICHE DELL’INCENTIVAZIONE

Le  “Linee Guida in materia di Impianti Agrivoltaici” pubblicate dal MiTE, di cui abbiamo parlato nella scorsa News (n.14/2022), stabiliscono che il finanziamento previsto dalla Misura del PNRR specifica per impianti agrivoltaici” (Missione 2, Componente 2, Investimento 1.1 “Sviluppo Agrovoltaico), sia riconosciuto ad impianti che rispettino i seguenti requisiti impiantistici minimi:

  • potenza nominale dell’impianto superiore a 300 kW;
  • superficie minima destinata all’attività agricola pari almeno al 70% dell’appezzamento oggetto di intervento (nel rispetto delle Buone Pratiche Agricole – BPA);
  • superficie complessiva dei moduli rispetto alla superficie totale occupata dal sistema agrivoltaico (LAOR) non superiore al 40%;
  • altezza minima dei moduli rispetto al suolo tale da permettere la continuità delle attività agricole o pastorali anche sotto ai moduli fotovoltaici e che rispetta, in ogni caso, i seguenti valori minimi:
    • 1,3 metri nel caso di attività zootecnica e impianti agrivoltaici che prevedono l’installazione di moduli in posizione verticale fissa (altezza minima per consentire il passaggio con continuità dei capi di bestiame);
    • 2,1 metri nel caso di attività colturale (altezza minima per consentire l’utilizzo di macchinari funzionali alla coltivazione).
  • sono rispettati i requisiti previsti dalle linee guida CREA-GSE relativi al sistema di monitoraggio.

E i seguenti requisiti di esercizio minimi:

  • sul terreno oggetto dell’intervento deve essere garantita la continuità dell’attività agricola e pastorale. Il rispetto di tale condizione è verificato con le modalità stabilite dalle linee guida CREA-GSE;
  • produzione elettrica specifica dell’impianto agrivoltaico non inferiore al 60% della producibilità elettrica attesa di un impianto fotovoltaico di riferimento, costituito da un impianto costruito a terra (collocato nello stesso sito dell’impianto agrivoltaico e caratterizzato da moduli con efficienza 20% su supporti fissi orientati a Sud e inclinati con un angolo pari alla latitudine meno 10 gradi), entrambe espresse in MWh/ha/anno.

SOGGETTI BENEFICIARI

Possono essere considerati come possibili beneficiari, uno o più dei soggetti indicati nel seguito:

Soggetto A: impresa agricola (singola o associata), che realizza il progetto con l’obiettivo di contenere i propri costi di produzione e utilizzando terreni agricoli di proprietà. In tal caso, è ipotizzabile il mantenimento dell’attività agricola prevalente ai fini PAC.

Soggetto B: Associazione Temporanea di Imprese (ATI), formata da imprese del settore energia e da una o più imprese agricole che, tramite uno specifico accordo, mettono a disposizione i propri terreni per la realizzazione dell’impianto agrivoltaico. Le imprese agricole saranno interessate a utilizzare quota parte dell’energia elettrica prodotta per i propri cicli produttivi agricoli, anche attraverso la realizzazione di comunità energetiche.

CARATTERISTICHE INCENTIVAZIONE

Ai sistemi agrivoltaici che rispettano i requisiti di cui sopra è riconosciuto, a seguito di svolgimento di procedure competitive, un incentivo composto da:

a) un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili;

b) una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.

È previsto un costo di investimento massimo ammissibile pari a 1.500 €/kW che ricomprende le seguenti voci:

a) realizzazione di impianti agrivoltaici avanzati (moduli fotovoltaici, inverter strutture per il montaggio dei moduli, sistemi elettromeccanici di orientamento moduli, componentistica elettrica);

b) fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;

c) attrezzature per il sistema di monitoraggio previsto dalle Linee Guida CREA/GSE, ivi inclusi l’acquisto o l’acquisizione di programmi informativi funzionali alla gestione dell’impianto;

d) connessione alla rete elettrica nazionale;

e) opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;

f) acquisto, trasporto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;

g) studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari (sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento);

h) progettazioni, indagini geologiche e geotecniche il cui onere è a carico del progettista per la definizione progettuale dell’opera;

i) direzioni lavori, sicurezza, assistenza giornaliera e contabilità lavori;

j) collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo (sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento).

Nel caso in cui le domande presentate comportino il superamento del contingente messo a disposizione per la singola procedura, si applicano, a parità di riduzione offerta, i seguenti ulteriori criteri in ordine di priorità:

maggiore percentuale di energia elettrica autoconsumata per alimentare le utenze dell’impresa agricola rispetto alla produzione netta dell’impianto;

– anteriorità della data ultima di completamento della domanda di partecipazione alla procedura.

Gli impianti risultanti in posizione utile nelle relative graduatorie devono entrare in esercizio entro 12 mesi a decorrere dalla data di comunicazione dell’esito della procedura competitiva e comunque non oltre il 30 giugno 2026 (al netto dei tempi di fermo nella realizzazione dell’impianto e delle opere connesse, derivanti da cause di forza maggiore e comunque non possono andare oltre il 30 giugno 2026).

L’incentivo tariffario è riconosciuto per un periodo di 20 anni, ed è calcolato in base alla differenza tra la tariffa spettante e il prezzo di mercato dell’energia elettrica di riferimento:

a) ove tale differenza sia positiva, si eroga l’incentivo applicando una tariffa premio, pari alla predetta differenza, sulla produzione netta immessa in rete;

b) nel caso in cui tale differenza risulti negativa, si conguaglia o si provvede a richiedere al soggetto titolare gli importi corrispondenti.

L’energia elettrica prodotta resta nella disponibilità del produttore, che provvede autonomamente alla valorizzazione sul mercato.

COSA PUO’ FARE LA BANCA?

L’investimento previsto dal PNRR vuole rendere più competitivo il settore agricolo, riducendo i costi di approvvigionamento energetico (ad oggi stimati oltre il 20% dei costi variabili delle aziende e con punte ancora più elevate per alcuni settori), e migliorando al contempo le prestazioni climatiche-ambientali.

Le Banche potranno contribuire alla transizione verde finanziando investimenti in agrivoltaico, un approccio che, combinando l’agricoltura con la produzione di energia solare, promette di dare benefici per il raccolto, lo sfruttamento delle risorse, l’efficienza energetica e, non ultimo, la salute degli agricoltori, oltreché per le loro finanze.

COSA PUO’ FARE LA BANCA CONCRETAMENTE?

Gli investimenti in FER da parte delle imprese agricole, se opportunamente dimensionati, permettono un abbattimento dei costi operativi in grado di incrementare la redditività agricola e migliorare la competitività delle stesse. La Banca può contattare le aziende agricole o zootecniche clienti interessate all’integrazione dell’attività agricola e/o pastorale con la produzione di energia elettrica, tutto questo sulla stessa superficie.

Inoltre può organizzare attività formativa e/o Convegni in cui presentare le principali opportunità per il settore, anche in riferimento al futuro bando PNRR per lo sviluppo dell’agrivoltaico, facendo intervenire BIT come relatore in qualità di advisor tecnico.

COSA PUO’ FARE BIT?

BIT si rende disponibile per:

  • formazione alle Banche e organizzazione di Convegni con le aziende agricole e zootecniche clienti,
  • supervisione allo sviluppo di progetti di impianti agrivoltaici con il supporto dell’unità operativa Agricoltura per l’integrazione con il comparto agricolo;
  • confronto preliminare su iniziative progettuali;
  • studio prefattibilità e fattibilità dei progetti;
  • Due diligence tecnico-economica ed amministrativa dei progetti.

Ritenete di avere clienti che operano in questi settori a cui vorreste proporre questi servizi ma avete bisogno di un rapido confronto con noi? Scrivete a commerciale@bit-spa.it inserendo il vostro contatto e il nome della banca convenzionata e vi richiameremo al più presto.

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