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CONTINUANO GLI INCENTIVI PER GLI IMPIANTI A BIOGAS FINO A 300 kW

CONTINUANO GLI INCENTIVI PER GLI IMPIANTI A BIOGAS FINO A 300 kW

I commi da 954 a 957 della Legge di Bilancio 2019 prevedono che, fino al riordino della materia, gli impianti di biogas fino a 300 kW, realizzati da imprenditori agricoli, anche in forma consortile, alimentati con sottoprodotti provenienti da attività di allevamento e della gestione del verde, continuano ad accedere agli incentivi previsti per l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico, ai sensi del decreto ministeriale 23 giugno 2016, nel limite di un costo medio annuo pari a 25 milioni di euro.

In particolare, il comma 954 prevede che “fino alla data di pubblicazione del decreto di incentivazione, attuativo dell’articolo 24, comma 5, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, riferito all’anno 2019 e successive annualità, gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas, con potenza elettrica non superiore a 300 kW e facenti parte del ciclo produttivo di una impresa agricola, di allevamento, realizzati da imprenditori agricoli anche in forma consortile e la cui alimentazione deriva per almeno l’80% da reflui e materie derivanti dalle aziende agricole realizzatrici e per il restante 20% da loro colture di secondo raccolto, continuano ad accedere agli incentivi secondo le procedure, le modalità e le tariffe di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 23 giugno 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 150 del 29 giugno 2016. L’accesso agli incentivi di cui ai commi dal presente a 957 è condizionato all’autoconsumo in sito dell’energia termica prodotta, a servizio dei processi aziendali.”

Il seguente comma (955) afferma che ferma restando la modalità di accesso diretto, l’ammissione agli incentivi è riconosciuta agli impianti tenuti all’iscrizione a registro ai sensi del decreto del Ministro dello sviluppo economico 23 giugno 2016 nel limite di un costo annuo di 25 milioni di euro calcolato secondo le modalità di cui all’articolo 27, comma 2, del decreto del Ministro dello sviluppo economico 23 giugno 2016. Il primo bando sarà pubblicato entro il 31 marzo 2019.

Il comma 596 si sofferma sul ruolo del Gestore dei servizi energetici-GSE Spa che forma e pubblica la graduatoria delle domande iscritte a registro nel suo sito internet, secondo i seguenti criteri di priorità, da applicare in ordine gerarchico fino a eventuale saturazione del contingente di potenza messo a bando:

  1. impianti localizzati, in tutto o in parte, in aree agricole classificate vulnerabili ai nitrati ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 1999;
  2. impianti che richiedono una tariffa pari al 90% di quella di cui al comma 954;
  3. anteriorità della data ultima di completamento della domanda di partecipazione alla procedura.

Le disposizioni del comma 954 e 956, come affermato nel comma 597, cessano di applicarsi alla data di pubblicazione del decreto di incentivazione di cui al comma 954, salvo che nelle seguenti ipotesi:

  1. a) agli impianti ad accesso diretto che entrano in esercizio entro quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione del decreto di cui al comma 954;
  2. b) agli impianti iscritti in graduatoria in posizione utile;
  3. c) agli impianti che partecipano alle procedure indette ai sensi dei commi da 954 a 956 prima della data di pubblicazione del decreto di cui al comma 954.

La nuova norma introduce alcuni elementi che dovranno essere chiariti ai fini della corretta autorizzazione dei progetti e alla partecipazione ai bandi in particolare in riferimento alla definizione del termine “materie” utilizzabili per alimentare gli impianti, alle eventuali efficienze richieste per la cogenerazione e la definizione delle tipologie di biomasse da considerare per il secondo raccolto. Ora sarà necessario un ulteriore lavoro perché il DM FER 2, che prevedrà i criteri di futuro supporto delle bioenergie, favorisca anche un processo di efficientamento degli impianti esistenti, infrastrutture irrinunciabili per la rivoluzione agricola che stiamo vivendo nelle nostre aziende.

 INTANTO… ALLEANZA TRA ENI E COLDIRETTI PER SVILUPPARE LA FILIERA ITALIANA DEL BIOMETANO AGRICOLO

Eni e Coldiretti hanno sottoscritto, venerdì 25 gennaio, il primo accordo di collaborazione con l’obiettivo di sviluppare nel settore trasporti la filiera nazionale del biometano avanzato, prodotto da rifiuti, valorizzando gli scarti e sottoprodotti ottenuti dall’agricoltura e dagli allevamenti.

Il protocollo d’intesa firmato a Lodi al Parco Tecnologico Padano dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini con Giuseppe Ricci, direttore generale di Eni Refining & Marketing alla presenza del sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Guido Guidesi.

Sfruttando gli scarti agricoli delle coltivazioni e degli allevamenti – spiega Prandini – i mini impianti per il biometano possono arrivare a coprire fino al 12% del consumo di gas in Italia.

L’accordo fra Eni e Coldiretti rappresenta un pilastro per l’evoluzione dal sistema dell’economia lineare, che parte dalla materia e termina con il rifiuto, verso un modello economico circolare, che si basa su un nuovo paradigma tra ambiente ed economia in cui i prodotti di oggi sono le risorse di domani. L’economia circolare offre alle imprese la possibilità di realizzare vantaggi economici considerevoli e di diventare più competitive, ma anche di realizzare significativi risparmi di energia e benefici per l’ambiente, creare nuovi posti di lavoro, offrendo opportunità di integrazione sociale, massimizzando l’uso di tutte le materie prime, i prodotti e i rifiuti, riducendo gli sprechi e le emissioni di gas a effetto serra, favorendo i risparmi energetici e lo sviluppo di tecnologie nel settore dei carburanti sostenibili.

IL SUPPORTO DI BIT SPA ALLO SVILUPPO DEL BIOMETANO

BIT SPA, technical advisor nei settori delle 3 “A” (agricoltura, agroalimentare, ambiente) sostiene lo sviluppo del settore del biogas e biometano attraverso la valutazione dei progetti.

Le filiere maggiormente interessate al nuovo decreto sono:

  • agricola e biogas (con numerose esperienze di BIT SPA nella valutazione di progetti);
  • FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) e compostaggio per la fornitura dei sottoprodotti necessari alla realizzazione e funzionamento degli impianti.

 In particolare BIT mette a disposizione le proprie competenze per:

  • confronto preliminare su iniziative progettuali;
  • due diligence tecnico-economica ed amministrativa dei progetti;
  • valutazione e analisi fattibilità;
  • opportunità di creare sinergie con gli operatori del settore per la realizzazione dell’iniziativa.

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