LEGAMBIENTE, SONO 41 I COMUNI 100% RINNOVABILI
Legambiente ha pubblicato la nuova edizione 2020 di “Comuni Rinnovabili” che da quest’anno prende il nome di “Comunità Rinnovabili”.
Dal rapporto si evince come in un decennio il sistema si sia completamente capovolto, con oltre un milione di impianti tra elettrici e termici in Italia che troviamo in tutti e 7.911 i Comuni italiani, mentre dieci anni fa erano solo 356. I numeri raccontano la diffusione nel Paese delle diverse fonti, con 7.776 Comuni dove è installato almeno un impianto fotovoltaico, mentre sono 7.223 quelli del solare termico, 1.489 quelli del mini idroelettrico (in particolare al centro nord) e 1.049 quelli dell’eolico (soprattutto al centro sud), 3.616 quelli delle bioenergie e 594 quelli della geotermia.
COMUNI 100% RINNOVABILI
Sono 41 i Comuni 100% Rinnovabili, ovvero quelle realtà territoriali ad oggi definibili come autosufficienti dal punto di vista energetico, elettrico e termico. Tra queste, realtà come Dobbiaco e Prato allo Stelvio, entrambe in provincia di Bolzano, e Primiero San Martino di Castrozza in provincia di Trento. In questi territori la produzione locale è assicurata dal mix delle tecnologie: impianti idroelettrici, biomasse, biogas, solare fotovoltaico e termico, reti di teleriscaldamento, mentre la distribuzione avviene attraverso reti in media e bassa tensione locali. L’intera filiera in questi territori è gestita da cooperative energetiche o società pubbliche, in cui cittadini, amministrazioni e aziende locali sono unite con un obbiettivo generale di autoproduzione e indipendenza energetica. Ma anche realtà come Montieri o Castelnuovo Val di Cecina, insieme a tutti gli altri Comuni toscani, dove la geotermia ad alta entalpia ricopre certamente il ruolo principale.
Affianco a questi numeri, troviamo inoltre 3.300 Comuni già oggi 100% elettrici, ovvero in grado di produrre, grazie ad una o più tecnologie più energia elettrica di quella necessaria alle famiglie residenti.
Risultati importanti sono anche quelli rappresentati dai 567 Comuni che grazie ad una o più tecnologie raggiungono percentuali di copertura dei fabbisogni elettrici tra il 99 e il 70%. E quelli dei 568 che invece hanno percentuali di copertura (sempre teorica) tra il 69 e il 50%.
COMUNITÀ ENERGETICHE E AUTOPRODUZIONE
Lo studio oltre a tracciare un quadro complessivo sulla diffusione delle fonti pulite nella Penisola nel 2019 e nell’ultimo decennio, dà spazio e voce al mondo che si è già messo in moto nella condivisione e autoproduzione di energia da fonti rinnovabili a partire dalle 32 realtà (suddivise in comunità energetiche, progetti di autoconsumo collettivo e realtà di autoconsumo che coinvolgono amministrazioni, famiglie e aziende) che vanno ad aggiungersi alle oltre 280 buone pratiche di integrazione delle rinnovabili nel territorio, raccolte sul sito comunirinnovabili.it, e ai 41 comuni 100% rinnovabili.
Tra queste, dodici storie di Comunità energetiche di cui alcune cooperative “storiche”, che continuano a investire in innovazione e a trasformarsi con nuovi obiettivi, come la Acsm che coinvolge il territorio delle Valli di Primiero e Vanoi in Provincia di Trento, ma anche nuovi progetti come quello dei Comuni di Tirano e Sernio che insieme si preparano a realizzare la Comunità Energetica Rinnovabile Alpina alimentata attraverso la gestione sostenibile boschiva.
Sono cinque le nuove cooperative energetiche che coinvolgeranno interi Comuni come nel caso di Berchidda, in Sardegna, altrettante quelle che invece intendono coinvolgere l’intero territorio regionale come nel caso della Comunità energetica agricola del Veneto, che vede già 514 aziende aderenti o interessate tra utenti possessori di impianti a energia rinnovabile in grado di produrre e scambiare energia verde e utenti in qualità di consumatori.
A questi si affiancano i nove progetti di autoconsumo collettivo e che coinvolgono condomìni e realtà di social Housing come nel caso il progetto Qui Abito a Padova o l’edifico Nzeb realizzato dall’Energy Building Social Housing del Comune di Prato o il caso studio del Condominio Donatello di Alessandria nel progetto Energy Wave.
Altrettanto importanti gli undici casi di imprese che hanno scelto l’autoproduzione da fonti rinnovabili integrando innovazioni importanti, come l’Azienda agricola Val Paradiso ad Aosta o la Green Station di Potenza. Tutte realtà in cui già oggi le tecnologie pulite producono tutta o buona parte dell’energia elettrica e/o termica di cui hanno bisogno.
Le trentadue realtà insieme alle Buone Pratiche sono importanti perché dimostrano come oggi sia possibile arrivare a fare a meno delle fonti fossili in ogni area del Paese e perché raccontano come cittadini, piccole e medie imprese e amministrazioni, possono diventare i veri protagonisti di questo nuovo sistema energetico, democratico, pulito.
Il ruolo del credito diventa strategico per lo sviluppo locale:
- presenza e ruolo attivo sul territorio (enti locali, aree produttive, consorzi, associazioni ecc);
- finanziamento di progetti FER ed efficienza energetica;
- creazione di network tra i soggetti che operano nella green economy;.
Il ruolo di BIT per le BCC:
- analisi di fattibilità progetti di efficienza energetica e rinnovabili;
- audit energetici;
- consulenza per acquisto energia sul libero mercato, gruppi acquisto imprese ecc.