L’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera) ha espresso un parere complessivamente positivo sul decreto ministeriale FER X transitorio, inviato dal Mase lo scorso 12 luglio e che definisce gli schemi di supporto alle rinnovabili fino al 31 dicembre 2025, dando continuità all’incentivazione prevista dal decreto interministeriale 4 luglio 2019 e in attesa dell’entrata in vigore del nuovo FER X che ha un orizzonte al 2028.
La delibera dell’Autorità, pubblicata ieri, contiene tre elementi di sollecitazione al dicastero sullo schema di decreto ministeriale.
DM transitorio, cosa ne pensa l’ARERA
L’Arera ha inviato al MASE il proprio parere ribadendo quanto già espresso sul Decreto FER X vero e proprio, evidenziando come per il meccanismo transitorio sia, a suo avviso, necessario ridurre i contingenti disponibili ovvero 23,65 GW sui 57 totali del Fer X tra fotovoltaico, eolico, idroelettrico e gas residuati dai processi di depurazione, in quanto lo schema “non contiene i medesimi segnali locazionali di cui allo schema di decreto ministeriale FER X“. Si ritiene infatti necessario – si legge nel testo – che lo sviluppo futuro delle fonti rinnovabili sia il più possibile coordinato con lo sviluppo delle reti elettriche, ottimizzando la gestione in sicurezza del sistema elettrico, e che pertanto debba essere condotto prevalentemente con gli strumenti previsti dallo schema di decreto ministeriale FER X.
Dito puntato anche su quelli che dovrebbero essere i compiti della stessa Arera, ossia la definizione dei prezzi di prezzo di esercizio nel caso di impianti rinnovabili ad accesso diretto. Tale funzione, sottolinea l’Authority, non può essere espletata entro i 60 giorni previsti dallo schema di decreto ministeriale FER X transitorio perché si somma a quello già attribuito all’Autorità, il tutto con il vincolo di preventiva consultazione degli operatori. Dunque, si chiede un periodo operativo di 120 giorni.
Inoltre, seppur lo schema di decreto mantenga la maggior parte delle innovazioni presenti nella bozza del FER X definitivo, Arera ritiene sia importante adottare tutti gli strumenti necessari per accelerare l’approvazione di quest’ultimo da parte della Commissione europea.
Non ci resta che attendere gli sviluppi e aggiornarvi prontamente sul tema.
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DM transitorio, cosa ne pensa l’ARERA
L’Arera ha inviato al MASE il proprio parere ribadendo quanto già espresso sul Decreto FER X vero e proprio, evidenziando come per il meccanismo transitorio sia, a suo avviso, necessario ridurre i contingenti disponibili ovvero 23,65 GW sui 57 totali del Fer X tra fotovoltaico, eolico, idroelettrico e gas residuati dai processi di depurazione, in quanto lo schema “non contiene i medesimi segnali locazionali di cui allo schema di decreto ministeriale FER X“. Si ritiene infatti necessario – si legge nel testo – che lo sviluppo futuro delle fonti rinnovabili sia il più possibile coordinato con lo sviluppo delle reti elettriche, ottimizzando la gestione in sicurezza del sistema elettrico, e che pertanto debba essere condotto prevalentemente con gli strumenti previsti dallo schema di decreto ministeriale FER X.
Dito puntato anche su quelli che dovrebbero essere i compiti della stessa Arera, ossia la definizione dei prezzi di prezzo di esercizio nel caso di impianti rinnovabili ad accesso diretto. Tale funzione, sottolinea l’Authority, non può essere espletata entro i 60 giorni previsti dallo schema di decreto ministeriale FER X transitorio perché si somma a quello già attribuito all’Autorità, il tutto con il vincolo di preventiva consultazione degli operatori. Dunque, si chiede un periodo operativo di 120 giorni.
Inoltre, seppur lo schema di decreto mantenga la maggior parte delle innovazioni presenti nella bozza del FER X definitivo, Arera ritiene sia importante adottare tutti gli strumenti necessari per accelerare l’approvazione di quest’ultimo da parte della Commissione europea.
Non ci resta che attendere gli sviluppi e aggiornarvi prontamente sul tema.