CRESCE LA FILIERA DELLA QUALITA’ IN TOSCANA
La filiera agroalimentare Dop, Igp e Agriqualità in Toscana nel 2018 è cresciuta dell’8% rispetto all’anno precedente. I dati Ismea presentati nel corso della 1° edizione del BuyFood Toscana a Siena presentano un settore economico in sviluppo, con oltre 74mila occupati, di cui 13mila nelle produzioni ad indicazione certificata.
La Toscana è la 9° regione d’Italia per valore prodotto nell’ambito dell’agroalimentare ad indicazione geografica: 111 milioni di euro, escludendo il comparto del settore panetteria e pasticceria, che potrebbe portare il totale a 130 milioni di euro (stime Idonea per BuyFood).
Il settore agroalimentare toscano genera complessivamente un valore aggiunto di 3,5 miliardi di euro, pari al 6% del totale nazionale, impiegando circa 74mila occupati, pari al 4,4% del totale della regione. Di questi, circa 13.390 persone lavorano nella filiera dei prodotti certificati. I due comparti della filiera a indicazione geografica certificata in cui il ruolo della Toscana è più rilevante a livello nazionale, escluso l’universo del vino, sono l’olio (18 milioni di euro, 11mila produttori, 68mila ettari coltivati) e le carni fresche (12,4 milioni di euro, 722 allevamenti, 5.650 capi bovini, 11.700 capi ovini e poco meno di 8.000 capi suini).
Anche nel settore dei prodotti derivati dalla lavorazione della carne – come i salumi – la Toscana (50 milioni di euro) trova un importante collocamento, posizionandosi al 5° posto in Italia, dietro alle regioni del Nord. Con 715 allevamenti dedicati, il comparto dei formaggi Dop genera un valore di 30 milioni di euro, collocando la regione Toscana all’8° posto della graduatoria.
Il settore dei prodotti ortofrutticoli e cerealicoli, che coinvolge comunque 283 aziende estese per una superficie di 1.060 ettari esclusivamente dedicati a prodotti Dop e Igp.
Il settore panetteria e pasticceria dà le origini a noti prodotti come i Cantuccini Toscani, il Pane Toscano, i Ricciarelli di Siena e il Panforte di Siena, i quali rendono la regione protagonista nel Paese e all’estero: 85 i produttori coinvolti e 1.400 gli ettari di superficie agricola per la produzione delle materie prime.
L’export regionale riferito all’agroalimentare a indicazione geografica genera un valore di circa 50 milioni di euro ed è estremamente caratterizzato: oltre il 45% del valore esportato dalla Toscana in ambito di IG del food, è coperto dall’olio Toscano, quota che sale al 50% circa se si aggiunge l’export dell’olio Chianti Classico Dop.
Un ulteriore 45% circa è costituito dai prodotti legati alla zootecnia, primo fra tutti il Prosciutto Toscano, seguito da Pecorino Toscano e Finocchiona.
PERCORSO PER LE BANCHE TOSCANE
Le Banche hanno l’opportunità di contribuire a rafforzare ulteriormente la quota di mercato in un settore che ha reagito alla crisi economica meglio di altri e che può offrire importanti occasioni di sviluppo per progetti di investimento.
In particolare per:
– Progetti di Filiera a livello Regionale (progettare e pianificare per la nuova programmazione);
– Percorsi di accompagnamento per reti di imprese;
– Supporto e sviluppo progetti di efficienza energetica e fonti rinnovabili;
– Analisi e sviluppo prodotti per il comparto DOP-IGP-STG;
– Attività di implementazione servizi export per il settore;
– Sviluppo e supporti al settore biologico.
BIT SPA può accompagnare attraverso attività di pianificazione e progettazione specifiche, il rafforzamento delle attività delle Banche con l’obiettivo di sviluppare e qualificare i servizi per i settori dell’agroalimentare.