A TRE ANNI DAL SISMA, AD AMATRICE NASCE IL BIODISTRETTO
Il territorio agricolo di Amatrice come bio-distretto in grado di coltivare prodotti di altissima qualità che possano determinare “la più importante rivoluzione agricola del centro Italia”: è l’annuncio fatto in conferenza stampa alla Regione Lazio in concomitanza con l’inizio della terza edizione della Festa della Trebbiatura che si è tenuta ad Amatrice nei giorni 26, 27 e 28 luglio. L’iniziativa è dell’associazione Amatrice Terra Viva che lancia un nuovo progetto imprenditoriale e di rinascita con una ventina di aziende agricole del comprensorio, a tre anni dal terremoto che ha colpito duramente il territorio di Amatrice. Partecipano al progetto Alce Nero e Legambiente.
«L’idea del biodistretto Terra Viva – spiega il rappresentante di Alce Nero Marco Santori – ha smesso di essere un progetto solidaristico per diventare un’iniziativa sostenibile e culturale che allo stesso tempo può essere commercialmente competitiva grazie ai prodotti di primissima qualità delle aziende agricole». «Da 25 anni produco biologico – spiega il presidente dell’associazione Terra Viva Adelio Di Marco – ma grazie alla rete Amatrice Terra Viva, ora coltiviamo 70/80 ettari dedicati ai grani antichi come il grano solina, ma anche patate, lenticchie e fagioli».
LAZIO, PRIMA REGIONE ITALIANA AD ESSERSI DOTATA DI UNA LEGGE SUI BIODISTRETTI
Cristiana Avenali, direttrice dell’ufficio di scopo per i piccoli comuni della Regione Lazio, ha specificato che il Lazio è la prima regione italiana ad essersi dotata di una legge sui biodistretti, «Essenziale per risollevare le sorti dell’economia delle zone centrali italiane». Avenali ha poi ricordato che dal 16 luglio è partito un bando regionale per lo Sviluppo Rurale (sottomisura 16.4) che scadrà a fine settembre e finanzierà progetti di filiera.
«L’idea del biodistretto – conclude il presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi – è una sfida sostenibile per valorizzare culture, produzioni, ricchezze naturali e stili di vita di una vasta zona dell’Italia che sta affrontando la sfida della ricostruzione puntando sul rilancio dell’imprenditoria di qualità locale».
RUOLO DI BIT SPA
La continua crescita del mercato bio spinge le Banche ad accompagnare il settore il quale costituisce un’imperdibile opportunità per il finanziamento di investimenti e la realizzazione di nuovi impieghi contribuendo nel contempo allo sviluppo sostenibile del territorio in cui operano.
Considerata la sempre maggiore attenzione e sensibilità verso i metodi di produzione biologici e i valori positivi che continua a registrare il settore nonostante il periodo di grave crisi economica, BIT ha predisposto un progetto per la Banca il quale prevede:
- organizzazione di un percorso formativo breve per i capi filiale e i capi area interessati;
- estrazione dati aziende biologiche ubicate nel territorio;
- definizione di un percorso di coinvolgimento destinato ad associazioni rappresentative del settore e stakeholders;
- organizzazione di un Workshop riguardante le opportunità e le prospettive del settore bio;
- definizione di un piano di comunicazione per le imprese e per il territorio;
- organizzazione di attività “sul campo” per incontri e visite aziendali.