PROROGATO IL DM 2 MARZO 2018 PER IL BIOMETANO E VIA LIBERA DALLA COMMISSIONE EUROPEA AI NUOVI INCENTIVI
Finalmente sono arrivate le indicazioni del MiTE sul regime di incentivazione attuale del biometano con la possibilità di ultimazione dei lavori per i soggetti che hanno avviato la realizzazione di nuovi progetti produttivi, ai sensi del DM 2 marzo 2018 e che potrebbero incontrare difficoltà ad entrare in esercizio entro la fine dell’anno, anche a causa della difficile congiuntura politico-economica.
Grazie al DM 05/08/2022, il Ministero ha infatti stabilito la possibilità di accedere agli incentivi previsti dal sopracitato DM 2 marzo 2018 anche per gli impianti di produzione di biometano in corso di realizzazione, a condizione che:
- abbiano presentato la domanda di qualifica entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del DM;
- abbiano ottenuto la qualifica a progetto del GSE per il riconoscimento del diritto all’incentivo entro il 31 dicembre 2022;
- siano in possesso del titolo autorizzatvo alla costruzione e all’esercizio alla data di entrata in vigore del DM.
Gli impianti che rispettano i requisiti di cui sopra, devono entrare in esercizio entro il 31/12/2023, salvo eventuali ritardi imputabili a cause di forza maggiore e riconosciuti come tali dalle Competenti Autorità.
Il DM entrerà in vigore il giorno successivo dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Ma le buone notizie per il settore del biometano non finiscono qui…
NUOVI INCENTIVI AL BIOMETANO: VIA LIBERA DALLA COMMISIONE EUROPEA
La Commissione europea ha approvato il nuovo Decreto italiano per l’incentivazione del biometano, finanziato in parte con i fondi del PNRR, volto a sostenere la produzione di biometano sostenibile da immettere nella rete nazionale del gas, per essere poi utilizzato nei trasporti e nel riscaldamento. In particolare, la misura è volta a promuovere la costruzione e il funzionamento di impianti, nuovi oppure convertiti da biogas.
Il Decreto, notificato a Bruxelles lo scorso novembre, dopo il via libera UE, passerà ora alla Corte dei conti per la registrazione (che impiegherà fino a 60 giorni) e poi potrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Gli aiuti saranno concessi cumulativamente tramite due modalità:
- sovvenzioni agli investimenti in conto capitale, con un budget complessivo di 1,7 miliardi di euro, che saranno versati a tutti i progetti finanziati al termine della fase di costruzione, coprendo fino al 40% dei costi di investimento ammissibili;
- tariffe di incentivazione (espresse in euro/MWh), con un budget stimato di 2,8 miliardi di euro, da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 15 anni, che saranno assegnate tramite aste competitive secondo il principio delle offerte a pagamento (pay-as-bid) e con un meccanismo di sostegno a due vie, erogato su base mensile, per coprire la differenza tra gli incentivi e i prezzi del gas; in caso di aumenti elevati del prezzo del gas, il meccanismo consentirà il pieno rimborso di qualsiasi importo superiore alle tariffe di incentivazione.
Lo schema di incentivi al biometano sarà operativo fino al 30 giugno 2026.
I progetti, inoltre, “saranno selezionati mediante una procedura di gara trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari concorreranno per l’importo più basso della tariffa di incentivazione necessaria per la realizzazione di un singolo progetto”.
La prima asta avrà luogo nel 2022 dopo che il DM sarà entrato in vigore. Poi sono previste altre due aste nel 2023 e altrettante nel 2024.
Infine, per poter accedere ai finanziamenti PNRR, la costruzione o la conversione degli impianti per produrre biometano dovrà essere completata entro il 30 giugno 2026.
COSA PUO’ FARE LA BANCA?
Le misure adottate, dalla proroga del sistema attuale fino alla prossima pubblicazione del nuovo Decreto, permetteranno al settore agricolo di contribuire al conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione dell’economia italiana, ma anche alla riduzione del fabbisogno di gas russo e al miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento di gas. Inoltre, daranno un’ulteriore spinta allo sviluppo dell’economia circolare tramite l’utilizzo di rifiuti, residui e sottoprodotti nella produzione di energia.
Le Banche, una volta uscito il nuovo Decreto, potranno finanziare lo sviluppo di impianti a biometano e/o conversione di impianti biogas esistenti a biometano, la cui tecnologia è sempre di più vettore per la riduzione delle emissioni, contribuendo allo stesso tempo all’efficienza e alla sicurezza energetica.
COSA PUO’ FARE LA BANCA CONCRETAMENTE?
Le Banche possono contattare le aziende titolari di impianti biometano e/o biogas per informarle delle novità sopra citate, organizzare attività formativa e/o eventi in cui presentare le principali opportunità della realizzazione di impianti a biometano e riconversione di impianti biogas esistenti, facendo intervenire BIT come relatore in qualità di advisor tecnico.
COSA PUO’ FARE BIT?
BIT si rende disponibile per:
- formazione alle Banche e organizzazione di eventi pubblici;
- supervisione allo sviluppo per la costruzione di impianti biometano e/o riconversione di impianti biogas esistenti;
- confronto preliminare su iniziative progettuali;
- studi di prefattibilità e fattibilità;
- Due diligence tecnico-economica ed amministrativa dei progetti.
Scrivete a commerciale@bit-spa.it inserendo il vostro contatto e il nome della banca convenzionata e vi richiameremo al più presto.