BIO: LA TOP TEN DELLE AZIENDE ITALIANE LEADER DEL SETTORE
Si è chiusa lunedì la 31° edizione del Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale durante il quale sono stati presenti i dati aggiornati sul settore biologico italiano.
Secondo quanto presentato dal Sinab (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) per il Ministero delle Politiche Agricole, nel 2018 la superficie italiana coltivata con metodo biologico ha raggiunto i 2 milioni di ettari, con un incremento rispetto all’anno precedente di quasi il 3%. Una crescita anche maggiore, pari al 4% rispetto al 2017, quella degli operatori del settore che hanno raggiunto le 79.000 unità.
Una crescita incoraggiata da un nuovo record in termini di acquisti di alimenti e bevande bio (dati Nielsen). Proseguendo una curva che dal 2013 a oggi senza soluzione di continuità è cresciuta del 102%, nel 2018, spiega Ismea, la spesa per i prodotti alimentari biologici ha sfiorato i 2,5 miliardi di euro, raggiungendo una quota del 3% sul valore complessivo dell’agroalimentare. Anche i primi 6 mesi del 2019 indicano una ulteriore crescita degli acquisti nel canale domestico del +1,5%, nonostante la condizioni meteo avverse abbiamo limitato l’offerta di molte produzioni.
E’ di oltre 400 milioni di euro il risultato economico incassato nel 2018 dalle dieci aziende leader del comparto biologico con una progressione all’1%. A rilevare il dato finanziario è il primo studio di Pambianco Strategie di Impresa sui fatturati, secondo cui Rigoni di Asiago è il leader italiano con 112 milioni di ricavi, seguito da Alce Nero con 74 milioni e Brio a 73:
Tra queste aziende in particolare si distingue Poggio del Farro, realtà di Firenzuola (Firenze) specializzata negli alimenti bio a base di farro, che è stata in grado di realizzare una crescita di quasi il 20%.
Per quanto riguarda la marginalità misurata in EBITDA, la media del settore è pari al 6% sul fatturato, con un picco massimo del 18% nel caso di Poggio del Farro, che occupa la decima posizione in classifica ed è anche protagonista del più importante balzo annuale in termini di ricavi (+20%).
I servizi BIT per il settore
Vi ricordiamo che BIT ha predisposto un percorso per la Banca relativo allo sviluppo del settore bio, il quale prevede:
- organizzazione di un percorso formativo breve per i capi filiale e i capi area interessati;
- estrazione dati aziende biologiche ubicate nel territorio;
- definizione di un percorso di coinvolgimento destinato ad associazioni rappresentative del settore e stakeholders;
- organizzazione di un Workshop riguardante le opportunità e le prospettive del settore bio;
- definizione di un piano di comunicazione per le imprese e per il territorio;
- organizzazione di attività “sul campo” per incontri e visite aziendali.