DECRETO FER1: FISSATA LA DATA DEL PRIMO BANDO E MODIFICHE PER L’IDRO
I lavori non si possono ancora considerare chiusi, ma c’è una bozza con una versione del decreto rinnovabili Fer 1, “post intervento del Minambiente”, che include l’accoglimento delle indicazioni sull’idroelettrico cui la Commissione europea ha vincolato il suo ok al provvedimento.
Il testo ad una prima lettura sembra identico alla versione mandata in Europa, tranne che per l’ovvio aggiornamento delle date dei bandi e per le attese modifiche sull’idro.
Il primo bando per aste e registri è previsto per il 30 settembre 2019, come si vede dalla tabella sotto.
Nonostante l’apertura ad alcuni impianti prima esclusi, gli idroelettrici su acqua fluente che rispettino determinati requisiti, il volume dei contingenti resta immutato rispetto alla versione precedente, come anche identiche a quelle del testo inviato a Bruxelles restano le tariffe.
La novità, come detto, è sull’idroelettrico e in particolare nella lettera C del comma 5 dell’articolo 3 del decreto che stabilisce requisiti aggiuntivi per l’accesso agli incentivi (testo dalla bozza e neretti nostri):
- c) impianti idroelettrici: fatti salvi i casi di rifacimento che non comportano un aumento della potenza media di concessione, ricorre una delle seguenti condizioni:
- è rispettata una dellecaratteristiche costruttive di cui all’articolo 4, comma 3, lettera b), punti i., ii., iii. e iv. del decreto 23 giugno 2016, da dimostrare mediante specifica attestazione rilasciata dall’ente preposto al rilascio della concessione di derivazione, ove non già esplicitata nel titolo concessorio o nel relativo disciplinare;
- la concessione di derivazione è conforme alle Linee guida per le valutazioni ambientaliex ante delle derivazioni idriche, approvate con D.D. n. 29/STA del 13.02.2017, in particolare alle tabelle 11 e 13 dell’allegato 1 del medesimo D.D. ed alle Linee guida per l’aggiornamento dei metodi di determinazione del deflusso minimo vitale, approvate con il D.D. n. 30/STA del 13.02.2017 nonché, come prescritto dal suddetto D.D. n. 29/STA del 13.02.2017 in considerazione delle modifiche fisiche del corpo idrico conseguenti la concessione medesima, alle condizioni di cui all’articolo 4, comma 7 della Direttiva 2000/60/CE, come recepite dall’articolo 77, comma 10 bis del D.Lgs. 152/06. La conformità è verificata e dichiarata dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente(SNPA) su richiesta del concessionario e ai soli fini dell’accesso alle tariffe di cui al presente decreto, a supporto dell’autorità concedente, sulla base di una apposita istruttoria. L’autorità concedente è tenuta a fornire a SNPA ogni dato utile per l’espletamento della verifica sopra richiamata. Il concessionario è tenuto ad allegare la medesima verifica alla documentazione da trasmettere al GSE ai fini della partecipazione alle procedure di asta e registro. Sulla base delle richieste pervenute entro 30 giorni dalla pubblicazione del presente Decreto, SNPA pubblica il calendario dell’avvio delle istruttorie e aggiorna semestralmente tale calendario sulla base delle domande eventualmente pervenute successivamente. L’istruttoria su ciascuna richiesta si completa entro 90 giorni dalla data in cui tutti i sopra richiamati dati utili risultano regolarmente pervenuti. I costi dell’istruttoria sostenuti da SNPA per la verifica della conformità sono a carico del richiedente, secondo le regole già previste per l’autorizzazione allo scarico ai sensi dell’articolo 124, comma 11, del medesimo DLgs 152/06, precisate da SNPA sul proprio sito internet entro 15 giorni dalla data in vigore del presente decreto.
Modifiche che non sembrano piacere agli operatori dell’idro: da Federidroelettrica, che esprime delusione per la bozza, anche se un commento ufficiale arriverà “solo a testo certo”, ad Assoidroelettrica che in una nota agli associati (a cui ha inviato la bozza in questione), fa sapere che lunedì 1° luglio si è recata a Roma per “l’ennesimo, ulteriore, tentativo di tutela della categoria in questo difficile momento ove è indispensabile scongiurare il peggio”.
OPPORTUNITÀ PER LE BANCHE
Non rimane ora che attendere l’ufficialità del decreto…
Il nuovo decreto metterà a disposizione nuovi incentivi per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, grande opportunità quindi per le Banche di fare impieghi finanziando tali progetti e contribuendo così allo sviluppo sostenibile del territorio in cui operano (si stimano circa un miliardo di euro di nuovi investimenti).
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