IN ATTESA DEL NUOVO BANDO PER LO SVILUPPO DEL BIOMETANO
In attesa che vengano pubblicate, entro il 29 giugno, le graduatorie del primo bando biometano per l’accesso agli incentivi ai sensi del DM 15/09/2022, bisogna farsi trovare pronti per quello nuovo che aprirà il 14 luglio 2023 e che chiuderà il 12 settembre 2023.
Con l’entrata in vigore del DM si sono finalmente aperti i primi bandi ad evidenza pubblica ai quali le aziende interessate a costruire un nuovo impianto o a riconvertire un impianto biogas esistente devono partecipare per poter accedere ai contributi.
Cosa serve per partecipare?
- Titolo autorizzativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto valido ed efficace;
- Preventivo di connessione alla rete accettato (in caso di allaccio alla rete con obbligo di connessione a terzi);
- Vasche coperte del digestato con recupero biogas per un volume pari a 30 giorni;
- Risparmio di GHG specifico in base alla destinazione d’uso del biometano.
La sostenibilità del biometano è criterio imprescindibile per l’ottenimento dell’incentivi. Affinché il biometano possa essere incentivato, è necessario che per la sua produzione, vengano risparmiate emissioni di gas climalteranti rispetto a un valore di riferimento. A certificare la sostenibilità del biometano prodotto è direttamente il produttore che per poterlo fare deve accedere al Sistema Nazionale di Certificazione della sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi introdotto dal DM 14/11/2019. In altre parole, affinché abbia titolo per certificare la sostenibilità, il produttore deve ottenere il Certificato di Conformità aziendale da un Organismo di certificazione esterno che vigilerà sul corretto operato del produttore secondo quanto previsto dal decreto, dalla direttiva REDII e dalla UNI/ TS:11567. L’introduzione di questa certificazione rappresenta una nuova sfida per tutto il ramo agricolo della digestione anaerobica. Il DM 02/03/2018 prevedeva già che il biometano dovesse essere certificato come sostenibile e il DM 15 settembre 2022 modifica e rafforza alcune condizioni per l’ottenimento della certificazione. Ora l’incentivo è esteso, oltre ai trasporti, anche ad “altri usi” e si protrae per i successivi 15 anni dalla data di entrata in esercizio, durante i quali il produttore dovrà adempiere agli obblighi richiesti dalla certificazione.
COSA PUO’ FARE LA BANCA?
Le Banche potranno finanziare gli investimenti per la costruzione di nuovi impianti biometano e la conversione di impianti biogas esistenti.
Le graduatorie riportano importanti informazioni di dettaglio come la ragione sociale e la P.IVA, l’ubicazione dell’impianto, la potenza incentivata e il valore della tariffa, utili per una prima valutazione da parte della Banca.
Le Banche potranno consultare le graduatorie di interesse e valutare la presenza di clienti o potenziali clienti in posizione utile, proponendo loro supporto per la realizzazione degli impianti o la conversione.
Le Banche possono richiedere a BIT attività di formazione sulle opportunità previste dal Decreto. Inoltre:
- la Banca può essere promotrice attiva contattando clienti o potenziali clienti (es. aziende agricole, zootecniche e/o agroindustriali, proprietari di impianti biogas per riconversione) segnalando le opportunità del bando e la disponibilità ad affiancarle come Banca finanziatrice;
- la Banca può contattare o essere contattata da produttori della tecnologia interessati a realizzare una partnership per la finanziabilità degli impianti;
- la Banca può essere contattata direttamente da soggetti interessati allo sviluppo di impianti a biometano e/o alla riconversione di impianti biogas esistenti;
- la Banca effettua una verifica interna del rating del soggetto potenzialmente interessato;
- la Banca, ove lo ritenga necessario, può segnalare al Cliente BIT, al fine di effettuare una valutazione di prefattibilità;
- la Banca avvia l’istruttoria coinvolgendo BIT per le attività di consulenza/validazione necessarie.